L’allievo contro il maestro: Vlahovic sfida il suo idolo Ibra

Dusan Vlahovic contro il suo idolo Zlatan Ibrahimovic. Non sarà la prima volta per l’attaccante serbo contro lo svedese, giunti al quarto scontro diretto, senza però aver mai trovato il gol dinanzi al proprio idolo. Eppure per il classe 2000 il gol non è propriamente un problema, anzi. Ne sono arrivati già 8 in campionato in 12 presenze, più 5 in sette partite con la nazionale, fresca di una qualificazione ai mondiali di Qatar 2022 acciuffata sul fil di lana contro il Portogallo. Non servirà però la vetrina mondiale al giovane Dusan per mettersi in mostra. Le prestazioni dell’ultimo anno solare hanno visto il suo nome ormai annotato sui taccuini di tutti i direttori sportivi di Europa, con un contratto in scadenza nell’estate 2023, senza intenzione di prolungarlo da parte del giocatore, a renderlo più appetibile ai top club. Proprio Ibra ha speso parole di ammirazione nei confronti del giovane centravanti della Fiorentina, che conserva come un cimelio la maglia con dedica regalatagli dal suo idolo nell’ultima sfida da avversari lo scorso marzo. Negli ultimi tempi sono stati tanti i parallelismi tra i due. Sicuramente al di là del piede forte differente, Vlahovic è un mancino purissimo, Ibra è un destrorso molto vicino all’ambidestro, alcune caratteristiche fisiche, ma anche tecniche in protezione palla, nell’essere punto di riferimento per la squadra possono essere molto simili. Ora al centravanti viola manca l’ultimo step, giocare in Champions, sfidare i grandi difensori d’Europa cosa che il quarantenne di Malmoe alla sua età già faceva giocando nell’Ajax. I tempi sono maturi, la carta d’identità è tutta dalla sua parte, magari chiedendo al proprio allo scandinavo i segreti del mestiere per diventare il “nuovo Ibra”.