Cuadrado uomo della Provvidenza, il colombiano è l’uomo dei gol pesanti

L’uomo della provvidenza in casa Juventus ha spesso un nome e un cognome: Juan Cuadrado. In uno dei periodi più difficili della recente storia bianconera il funambolo colombiano ha deciso nel recupero il match contro la Fiorentina, con uno dei suoi classici marchi di fabbrica. Serie di doppi passi ubriacanti, palla spostata repentinamente sul destro e tiro cross beffardo con Terracciano battuto sul proprio palo anche a causa di una leggerissima deviazione di Biraghi. Ossigeno puro per la formazione di Allegri, reduce da due sanguinose sconfitte consecutive contro Sassuolo e Verona, un sogno scudetto ormai tramontato del tutto con la sola possibilità di rincorrere il quarto posto per giocarsi il posto Champions, competizione in cui invece i bianconeri hanno già staccato il pass per gli ottavi dopo solo quattro gare, tutte vinte.
Inevitabile dopo sabato il parallelismo con la giornata numero 11 del campionato 2015-16. Una Juve profondamente rinnovata è undicesima in classifica e sta pareggiando al 92’ il derby casalingo contro il Toro, quando il colombiano, al primo gol con la nuova maglia, regala con un tap-in in scivolata una vittoria all’ultimo respiro, fondamentale per cominciare una clamorosa rimonta che porterà allo scudetto dopo una cavalcata fatta da 25 vittorie in 26 match.
Quella contro il Toro non è l’unica firma in quella che in tanti chiamano ormai “Zona Cuadrado”. Sempre nella stessa stagione decisivo un gol a Frosinone, la giornata prima del big-match contro il Napoli, per passare al capolavoro in Champions contro il Lione l’anno successivo in cui decide anche un match contro il Milan prima di Pasqua con un colpo di testa, non proprio la specialità della casa. Fino ad arrivare alla scorsa stagione quando alla penultima giornata, con speranze di quarto posto ridotte al lumicino, il sudamericano a due minuti dalla fine segna il rigore decisivo contro l’Inter, il primo calciato in bianconero, che regala agli uomini di Pirlo una possibilità, poi concretizzatasi grazie al gol di Faraoni a Napoli, di rimanere ancora nella massima competizione europea, obiettivo numero uno anche di questo nuovo corso di Allegri, che dal pomeriggio dello Stadium si aspettava diverse risposte. Una è arrivata sicuramente: questa squadra non può far meno di Juan Cuadrado. Anche in un momento di forma non proprio eccellente – non che gli altri splendano – a Torino non si può fare a meno della classe e la leadership del numero 11.