Da Baggio a Vlahovic passando per Chiesa: quanti trasferimenti tra Fiorentina e Juventus

Pubblicata il 26/01/2022
Da Baggio a Vlahovic passando per Chiesa: quanti trasferimenti tra Fiorentina e Juventus
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Per i tifosi della Fiorentina è diventato un destino beffardo: i migliori talenti viola prima o poi finiscono alla Juve, a dispetto di una rivalità viscerale. Dusan Vlahovic è solo l'ultimo grano di un rosario ormai molto lungo e doloroso, avviato dal caso Baggio, nella rovente estate del 1990. Al riguardo, si può dire tranquillamente che le proteste del tifo viola per la cessione del serbo sono quisquilie rispetto al movimento di piazza che scoppiò per la cessione di Baggio. Fu una sorta di guerriglia urbana, ultimo atto di una vicenda che si trascinava da mesi. A rendere l'atmosfera più calda aveva contribuito la doppia finale di Coppa Uefa, alla quale erano arrivate proprio Juventus e Fiorentina. Sfibrato dalla vicenda, Baggio giocò male a Torino, dove la Juve vinse 3-1. Al ritorno (al Partenio di Avellino, visto che il Comunale di Firenze era in ristrutturazione) tentò invano di lasciare il segno, ma si arrese allo 0-0 finale. «Il mio non è un trasferimento normale – ripeté – ci sono in ballo cose più importanti». In effetti c'erano di mezzo affari di alto bordo fra le famiglie Pontello (a capo del club viola) e Agnelli, e c'erano stati tentativi di intromissione del Milan di Berlusconi, poi rientrati proprio nel segno di una pax fra il Cavaliere e gli Agnelli. Insomma, la parola del giocatore contò fino a un certo punto e Baggio, che in un primo tempo aveva annunciato un no granitico alla Juve, alla fine disse sì, confortato anche da ingaggio monumentale. A
a servirono i tumulti ultras, sia davanti alla sede viola, sia di fronte alla casa dei Pontello. Negli anni successivi, il viaggio Firenze-Torino è toccato ad altri pezzi da novanta, la cui partenza ha impoverito il tasso tecnico viola ma arricchito le casse del club. Se il trasferimento di Baggio costò alla Juve 25 miliardi di lire (un'enormità, ai tempi), non fu leggero neanche quello di Felipe Melo, nel 2009 (25 milioni). Nel 2017 è toccato a Bernardeschi (45 milioni), poi è arrivato il turno di Chiesa, in prestito biennale per 10 milioni, con obbligo di riscatto fissato a 40 milioni. Il cuore, la passione, la rivalità tra tifoserie hanno ceduto regolarmente il passo al portafoglio e anche (Baggio, forse, escluso) alle ambizioni tecniche ed economiche dei giocatori. Vlahovic non ha fatto eccezione.