Da Gatti a Verratti: tutti gli esordienti in azzurro senza una presenza in Serie A
La drammatica sconfitta contro la Macedonia del Nord, valsa la seconda eliminazione consecutiva dalla fase finale di un campionato mondiale, è stato il segnale inequivocabile che questa nazionale avesse bisogno di aria nuova. A suffragare la tesi di Roberto Mancini è arrivato anche il pesante 3-0 subito nella “Finalissima” di Wembley contro l’Argentina, dove in campo erano presenti i reduci di un Europeo vinto solo undici mesi prima. In questo breve lasso di tempo quella nazionale che sembrava imbattibile ha iniziato a mostrare tutte le sue falle, con il commissario tecnico che per il nuovo corso ha deciso di puntare anche su ragazzi senza nessuna presenza in Serie A. È questo il caso di Federico Gatti, centrale difensivo in forza al Frosinone, ma di proprietà della Juventus, lanciato titolare da Mancini contro l’Inghilterra, match in cui è stato uno dei migliori in campo, o il centrocampista della Spal Salvatore Esposito, anche lui debuttante nella stessa partita durante la ripresa, fornendo in pochi minuti una prova di personalità e qualità. Nel match precedente, quello contro l’Ungheria, la stessa sorte era capitata ad Alessio Zerbin, anche lui in forza al Frosinone, ma l’emblema di questa primo ciclo di partite di Nations League è stato sicuramente Wilfried Gnonto, campione di Svizzera con lo Zurigo, e subito protagonista all’esordio contro la Germania con un assist. I quattro giocatori citati rappresentano il 50% dei debuttanti in nazionale senza una presenza nella massima serie italiana. Prima di loro nel nuovo secolo Vincenzo Grifo, titolare però in Bundesliga con il Friburgo, Marco Verratti, lanciato in azzurro dopo le prime presenze al PSG e Massimo Maccarone, in forza all’Empoli al momento della prima, ma con un’esperienza in Premier League al Middlesbrough. Bisogna invece tornare indietro di oltre 90 anni per il primo debuttante assoluto arrivato dalla serie cadetta: si tratta di Raffaele Costantino, dal Bari all’Italia un anno prima dell’esordio tra i “grandi” con la maglia della Roma.