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Da Maradona a Cristiano Ronaldo, la classifica delle maglie più pagate all'asta
Pubblicata il 06/05/2022
©Shutterstock/No use without permission
Sono bastati una manciata di minuti a Diego Armando Maradona il 22 giugno 1986 per cambiare la storia del calcio. È la semifinale del campionato del mondo e l’Argentina sfida l’Inghilterra. La partita è bloccata quando due giocate dell’”aquilone cosmico” spaccano la partita. La “Mano de Dios” e il “Gol del Siglo” affondano la corazzata inglese e la Selección vola in finale.
Una partita indimenticabile nella carriera del “Pibe de Oro”, che dopo la sua scomparsa ha visto scatenarsi la caccia ai suoi cimeli, con la maglia indossata durante quella partita era in cima alla lista. Ora, da pochi giorni, è diventata a tutti gli effetti un pezzo da collezione unico, perché la mitica numero 10 è stata battuta in un’asta Sotheby’s per 8,8 milioni di euro.
E così, la maglia indossata da Maradona nei quarti di finale del 1986 diventa il cimelio sportivo finora più costoso al mondo. In precedenza il primato era detenuto dal manifesto dei Giochi Olimpici moderni. Le 14 pagine redatte da Pierre de Coubertin e risalenti al 1892 sono state infatti vendute per 8,3 milioni di euro, mentre scivola al terzo posto un’altra maglia, quella del giocatore di baseball, Babe Ruth. La sua prima divisa con i New York Yankees è stata infatti battuta per 5 milioni di euro.
Nel tempo molte maglie indossate dai calciatori sono diventate un chiodo fisso per i tifosi e i collezionisti di tutto il mondo. Come quella di Cristiano Ronaldo indossata in una partita di Champions League con la Juventus e venduta in un’asta di beneficenza per 1600 euro. Oppure quella dell’altro Ronaldo, il Fenomeno, utilizzata in un match con il Milan: 2000 euro su e-Bay. C’è ancora un’altra uniforme di Maradona, sempre con l’Argentina, solo autografata e non indossata in questo caso, che sfiora i 7mila dollari. Tutto questo per una passione intramontabile, che nell’era degli NFT e dei fan token assume un valore ancor più concreto e tangibile.
Una partita indimenticabile nella carriera del “Pibe de Oro”, che dopo la sua scomparsa ha visto scatenarsi la caccia ai suoi cimeli, con la maglia indossata durante quella partita era in cima alla lista. Ora, da pochi giorni, è diventata a tutti gli effetti un pezzo da collezione unico, perché la mitica numero 10 è stata battuta in un’asta Sotheby’s per 8,8 milioni di euro.
E così, la maglia indossata da Maradona nei quarti di finale del 1986 diventa il cimelio sportivo finora più costoso al mondo. In precedenza il primato era detenuto dal manifesto dei Giochi Olimpici moderni. Le 14 pagine redatte da Pierre de Coubertin e risalenti al 1892 sono state infatti vendute per 8,3 milioni di euro, mentre scivola al terzo posto un’altra maglia, quella del giocatore di baseball, Babe Ruth. La sua prima divisa con i New York Yankees è stata infatti battuta per 5 milioni di euro.
Nel tempo molte maglie indossate dai calciatori sono diventate un chiodo fisso per i tifosi e i collezionisti di tutto il mondo. Come quella di Cristiano Ronaldo indossata in una partita di Champions League con la Juventus e venduta in un’asta di beneficenza per 1600 euro. Oppure quella dell’altro Ronaldo, il Fenomeno, utilizzata in un match con il Milan: 2000 euro su e-Bay. C’è ancora un’altra uniforme di Maradona, sempre con l’Argentina, solo autografata e non indossata in questo caso, che sfiora i 7mila dollari. Tutto questo per una passione intramontabile, che nell’era degli NFT e dei fan token assume un valore ancor più concreto e tangibile.