Da Pochettino a Conte: quando la buonuscita dell'allenatore è d'oro

Pubblicata il 07/07/2022
Da Pochettino a Conte: quando la buonuscita dell'allenatore è d'oro
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È costato caro al Psg liberarsi del tecnico Mauricio Pochettino; una scelta, per il presidente Al Khelaifi, da circa 10 milioni di euro, ai quali aggiungerne ulteriori 10 pagati per liberare Galtier dal Nizza. Per lui non è il primo esonero d’oro in carriera, infatti prima della buonuscita parigina ha ricevuto dall’addio al Tottenham ben 14,6 milioni di euro. Ad ogni modo Pochettino non è stato l’unico licenziamento milionario del club francese nell’ultimo periodo. Nel 2017 Laurent Blanc ha lasciato il club con una buonuscita record di 22 milioni quando aveva ancora due anni di contratto, mentre Thomas Tuchel, che ha rescisso alla fine del 2020, ha invece ottenuto un risarcimento di 7 milioni di euro. 

Ma liberarsi di un allenatore di alto livello ormai costa molto caro ovunque, non solo a Parigi. In vetta a questa temporanea classifica tra gli esoneri più costosi c’è Antonio Conte che, nel 2018, riuscì a ottenere dal Chelsea 30,6 milioni di euro. Non è da meno l’attuale allenatore della Roma José Mourinho che dagli esoneri a Stamford Bridge, nel 2007, e ad Old Trafford, ha potuto incassare quasi 44 milioni (21 dai Blues e 22,9 dai Red Devils). Poi oltre al già citato Laurent Blanc, troviamo Nuno Espirito Santo, il cui benservito è costato al Tottenham 16,3 milioni. Ancora il Chelsea a dominare questa classifica, con l’ex presidente Roman Abramovich, obbligato a lauti esborsi per allontanare anche Luis Felipe Scolari (15,9 milioni), André Villas-Boas (14 milioni) e Roberto Di Matteo (12,5 milioni). Tornando all’Italia, seppur indirettamente, c’è anche un altro tecnico nostrano ad aver beneficiato di un benservito di livello: Fabio Capello che nel 2015 ha incassato quasi 16 milioni di euro dalla Federcalcio russa.