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Dalla Reggina di Mazzarri al Crotone di Nicola, quando la salvezza da miracolo diventa realtà
Pubblicata il 08/02/2022
©Shutterstock/No use without permission
«La salvezza? Ce la possiamo giocare». Dopo il pareggio con lo Spezia, Colantuono ha sparso speranza sul cammino della Salernitana, completamente trasformata dal mercato ma ancora a nove punti dal Cagliari quartultimo (anche se i sardi, che oggi sarebbero salvi, hanno una partita in più). «Con l'Atalanta sono partito con -6 e il risultato lo portammo a casa», ha continuato il tecnico amaranto, ricordando l'esperienza del 2011-12, quando il club di Bergamo scontò una penalizzazione di 6 punti per il calcioscommesse, centrando in bellezza la permanenza in Serie A.
In effetti, a sostegno delle speranze campane, di salvezze “estreme” ce ne sono parecchie, nella storia del calcio italiano. Per stare a tempi recenti, ricordiamo il miracolo del Crotone nella stagione 2016-17. Il club calabrese, arrivato in Serie A per la prima volta nella sua storia, cambiò in estate il tecnico, passando da Juric a Nicola. L'approccio fu traumatico: due punti nelle prime dieci partite, nove al termine dell'andata. Troppo pochi per sperare. Qualche segno di riscossa si perse in una classifica sempre deficitaria, ma ad inizio aprile Nicola dette un segnale magari flocloristico ma significativo: «Se ci salviamo vado in bici da Crotone a Torino». Sarà stato un caso, ma il Crotone cambiò davvero passo, rimontando partita dopo partita e savandosi all'ultimo turno battendo allo Scida 3-1 la Lazio. Uomo d'onore, Nicola mantenne la promessa ciclistica. Grande impresa anche quella di Ranieri, che nel 2006-07 prese il timone di un Parma che con Pioli in panchina aveva messo insieme soltanto 12 punti nel girone di andata. Il “sor Claudio” venne, vide e aggiustò. Il suo compito fu possibile anche per il ritorno alla base di Giuseppe Rossi, che fece magie e gol. Il Parma, pragmatico e convinto come il suo tecnico, mise insieme 27 punti in 16 partite e finì la stagione in gloria.
Ma non fu quella del Parma la salvezza più prodigiosa di quella stagione: leggendaria l'impresa della Reggina di Mazzarri, costretta a partire con una penalizzazione di undici punti, un macigno che sembrava tombale. Fu una rimonta estenuante, fin dai primi turni. Malgrado un campionato con i fiocchi, tutto sembrò perso alla penultima giornata, quando l'Empoli (che veleggiava in medio-alta classifica) si portò sul 3-0 nel primo tempo. Nella ripresa il miracolo: gol di Vigiani, doppietta di Nick Amoruso e 3-3 finale. L'opera fu completata la settimana successiva con la vittoria sul Milan. Con 40 punti (51 punti reali), Mazzarri entrò nel mito del club e nella lista delle salvezze impossibili. Colantuono, con la sua Salernitana post-mercato, proverà a fare lo stesso.
In effetti, a sostegno delle speranze campane, di salvezze “estreme” ce ne sono parecchie, nella storia del calcio italiano. Per stare a tempi recenti, ricordiamo il miracolo del Crotone nella stagione 2016-17. Il club calabrese, arrivato in Serie A per la prima volta nella sua storia, cambiò in estate il tecnico, passando da Juric a Nicola. L'approccio fu traumatico: due punti nelle prime dieci partite, nove al termine dell'andata. Troppo pochi per sperare. Qualche segno di riscossa si perse in una classifica sempre deficitaria, ma ad inizio aprile Nicola dette un segnale magari flocloristico ma significativo: «Se ci salviamo vado in bici da Crotone a Torino». Sarà stato un caso, ma il Crotone cambiò davvero passo, rimontando partita dopo partita e savandosi all'ultimo turno battendo allo Scida 3-1 la Lazio. Uomo d'onore, Nicola mantenne la promessa ciclistica. Grande impresa anche quella di Ranieri, che nel 2006-07 prese il timone di un Parma che con Pioli in panchina aveva messo insieme soltanto 12 punti nel girone di andata. Il “sor Claudio” venne, vide e aggiustò. Il suo compito fu possibile anche per il ritorno alla base di Giuseppe Rossi, che fece magie e gol. Il Parma, pragmatico e convinto come il suo tecnico, mise insieme 27 punti in 16 partite e finì la stagione in gloria.
Ma non fu quella del Parma la salvezza più prodigiosa di quella stagione: leggendaria l'impresa della Reggina di Mazzarri, costretta a partire con una penalizzazione di undici punti, un macigno che sembrava tombale. Fu una rimonta estenuante, fin dai primi turni. Malgrado un campionato con i fiocchi, tutto sembrò perso alla penultima giornata, quando l'Empoli (che veleggiava in medio-alta classifica) si portò sul 3-0 nel primo tempo. Nella ripresa il miracolo: gol di Vigiani, doppietta di Nick Amoruso e 3-3 finale. L'opera fu completata la settimana successiva con la vittoria sul Milan. Con 40 punti (51 punti reali), Mazzarri entrò nel mito del club e nella lista delle salvezze impossibili. Colantuono, con la sua Salernitana post-mercato, proverà a fare lo stesso.