Dalle capriole di San Siro al giro del mondo: la strana storia di Oba-Oba Martins

Pubblicata il 09/03/2022
Dalle capriole di San Siro al giro del mondo: la strana storia di Oba-Oba Martins
©Shutterstock/No use without permission
Un continuo mal di testa per i difensori, sfiniti a suon di scatti da un ragazzo che riusciva a correre i 100 metri in meno di 11 secondi netti, roba da velocista di assoluto valore. Obafemi Martins, Oba Oba per tutti, grazie al soprannome affibbiatogli da Nwanko Kanu, è entrato a gamba tesa nel mondo italiano e nerazzurro. Scoperto in patria dal fratello di Sunday Oliseh, visto in Italia con scarsi risultati tra Reggiana e Juventus, è arrivato proprio nel club emiliano in compagnia di Stephan Makinwa, un altro capace di costruirsi una buona carriera nel Belpaese. Le sue eccezionali doti fisiche unite a un’ottima capacità sotto porta hanno attirato le sirene dell’Inter, abile a beffare la concorrenza e a portarlo a Milano nella primavera di Verdelli. Una squadra super, capace di vincere Viareggio e scudetto, dove Martins durò poco: appena maggiorenne, nel dicembre 2002, arrivò l’esordio in Serie A mentre pochi mesi dopo nella prima da titolare in Champions a Leverkusen festeggiò subito con una rete, replicata addirittura in semifinale contro il Milan, una gioia effimera che non riuscì a portare l’Inter a disputare la finale di Manchester contro la Juventus. Da quel momento in poi una costante fatta di gol – soprattutto a partita in corso – e capriole celebrative che facevano impazzire San Siro e imbufalire gli allenatori, Hector Cuper su tutti. Preso sotto l’ala protettiva di Bobo Vieri, che lo definì “uno da non vendere mai, capace di distruggerti la partita anche in 5 minuti”, il nigeriano nelle successive tre stagioni con la Beneamata ne mise a segno ben 46, prima di essere ceduto, non senza rimpianti, al Newcastle, dove prese la scomoda eredità di “sua maestà” Alan Shearer. Da lì comincio il suo girovagare nel mondo che lo portò fino alla conquista della MLS, dove si rivelò uno dei migliori del campionato con i Seattle Sounders, per un ultimo tango in Cina. Le 6 partite con un solo gol nel 2020 con il Wuhan Zell sono le ultime tracce sul campo di un attaccante che forse ha raccolto molto meno di quanto avrebbe potuto ma che resterà nell’immaginario collettivo degli appassionati per la sua spettacolare esultanza, a cui si è ispirato per il lancio di un suo marchio di abbigliamento, in cui spicca come logo proprio la silhouette delle sue capriole.