Donnarumma in crisi, il portiere tra incertezze e un amore mai nato con il PSG

Pubblicata il 11/03/2022
Donnarumma in crisi, il portiere tra incertezze e un amore mai nato con il PSG
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Il finale del recente Real Madrid-Psg entrerà sicuramente nella storia. Si dirà dell'orgoglio dei bianchi e del crollo repentino e inopinabile dei francesi. Sì, ma tutto viene “dopo”. Dopo il clamoroso errore di Gigio Donnarumma, senza il quale probabilmente il Psg si starebbe già preparando ai quarti di finale di una Champions League da vincere. Non giriamoci attorno: la topica del Bernabeu, quel maldestro tentativo di costruzione dal basso (scarse le attenuanti per un presunto fallo di Benzema) si scollerà difficilmente dalle spalle del portierone azzurro, bollato dall'autorevole “L'Equipe” come il “becchino” del Psg. Nei suoi confronti, la solidarietà all'interno dello spogliatoio va ritenuta, se non assente, quanto meno incompleta, se è vero l'episodio diffuso da “Marca” del violento litigio con Neymar, che gli imputava la responsabilità della sconfitta.

Di sicuro, Donnarumma sognava un approccio meno complicato alla nuova realtà. Planato a Parigi sulle ali di un titolo europeo conquistato da protagonista, si è trovato tra la sorpresa generale (specie qui in Italia) in ballottaggio con il trentacinquenne Keylor Navas. Che un portiere da 8 milioni netti di ingaggio potesse essere a cuor leggero relegato in panchina, era scarsamente immaginabile, ma coerente con la “grandeur” di un club che non bada a spese, a costo di buttare i soldi dalla finestra. L'alternanza dei portieri è sempre delicata, per le implicazioni psicologiche connaturate al ruolo; va detto però che il rendimento di Donnarumma, fino al fatale black out del Bernabeu, non aveva tradito le attese. Ora però il momento per lui è davvero delicato: sempre “L'Equipe” racconta di un Navas furibondo per l'esclusione, e c'è da supporre che, da veterano dello spogliatoio, non gli manchino alleati forti. Tanto che il futuro parigino di Gigio, legato da un contratto fino al 2026, non sembra più così sicuro.
In tutto questo, c'è chi gode. Per esempio, i tifosi del Milan, scottati dalla decisione di Donnarumma (e di Raiola, ovviamente) di rifiutare tutte le offerte di rinnovo in rossonero e andarsene a parametro zero, ma nello stesso tempo molto soddisfatti del suo sostituto Maignan, la cui scelta conferma la lungimiranza dell'attuale management rossonero, Paolo Maldini in testa.
In ogni caso, quale che sia il futuro di Donnarumma, al calcio italiano serve sereno e concentrato per gli imminenti playoff mondiali. Averlo in formato Euro 2020, e libero dai fantasmi del Bernabeu, sarà fondamentale per i destini azzurri.