Effetto Conte, così il tecnico italiano ha risollevato gli Spurs

Quattordici punti in sei partite e una qualificazione in semifinale di Coppa di Lega. Così Antonio Conte, subentrato durante la stagione a Nuno Espirito Santo, ha rivoluzionato il Tottenham facendolo tornare in pochi mesi a essere una macchina da corsa pronta a superare una squadra dopo l’altra. Nonostante l’incidente di percorso in Conference League, dove non si è potuto giocare sul campo la qualificazione causa Covid, il tecnico pugliese in campionato ha già recuperato quattro posizioni, passando dal nono posto di partenza al quinto attuale, distante sei punti dalla zona Champions occupata dai rivali dell’Arsenal, ma con tre gare in meno dei Gunners. Il cambiamento è visibile ad occhio nudo rispetto ad inizio stagione: il nuovo Tottenham non è più timido, compassato ma una squadra viva, atletica, solida dietro – come nel DNA “contiano” – capace di trovare con regolarità la via del gol (10 negli ultimi 4 match). Oltre la differenza reti c’è un altro dato chiave che spiega la trasformazione degli Spurs. Nelle dieci partite con Nuno Espirito Santo la squadra ha corso per circa 100 km di media a partita, ultima in Premier, mentre con Conte in sei gare è a oltre 115 km di media, la prima di tutta l’Inghilterra. Oltre ai numeri, inattaccabili, sono gli attestati di stima dei propri calciatori a giocare a favore dell’ex Inter. Dopo Kane, Emerson Royal è toccato a Son elogiare l’energia che Conte trasmette a bordo campo, quella furia agonistica fondamentale per tornare ad alzare un trofeo che da quelle parti manca ormai da 14 anni.