Fabregas, Buffon e gli altri: tutti i campioni del mondo scesi in Serie B
Cesc Fabregas ha già lanciato la sfida a Gianluigi Buffon. Il nuovo acquisto del Como, uno dei grandi colpi della Serie B, punta al tris contro il portierone del Parma già battuto in due circostanze: la prima in Champions ai tempi dell’Arsenal, nel lontano 2006, l’ultima nella prima partita di Euro 2012, quando il gol dello spagnolo raggiunse il vantaggio di Di Natale. Sarà una sfida immensa quella in programma tra due fenomeni dalla bacheca immensa, tra cui spiccano le due Coppe del Mondo vinte nel 2006 da Buffon e quattro anni dopo da Fabregas.
Se per l’ex Arsenal, Barcellona e Monaco sarà la prima esperienza in serie cadetta, per il portiere azzurro sarà la terza stagione in Serie B. La seconda consecutiva al Parma, dopo il ritorno in Emilia dell’estate 2021, arrivata quindici anni dopo un’altra scelta di cuore, quella del 2006, quando da campione del mondo in carica e candidato alla vittoria del Pallone d’Oro, Buffon preferì non tradire la sua Vecchia Signora preferendo un’annata “all’inferno” con la Juventus piuttosto che i grandi palcoscenici europei.
Quell’estate non fu l’unico campione del mondo a compiere una scelta così folle. Lo fece anche Mauro Camoranesi, l’oriundo italo-argentino, fondamentale nello scacchiere tattico azzurro di Lippi, che volle restituire qualcosa a chi lo lanciò nel grande calcio, ma soprattutto non ci pensò due volte il capitano e simbolo, Alessandro Del Piero. La sua ormai celebre frase “un cavaliere non abbandona mai la propria signora” ha fatto il giro del mondo ed infiammato i cuori dei suoi tifosi. La grinta, la voglia di riportare la Juve tra le grandi, gli fecero affrontare la serie cadetta con la stessa fame della semifinale di Dortmund contro la Germania.
Ancor prima di Fabregas un altro straniero, ma diventato nel tempo italiano e soprattutto romano di adozione, optò per la serie B per non giocare contro la sua ex squadra. Si tratta di Aldair, campione del mondo con il suo Brasile ad Usa ’94, vera colonna verdeoro e della Roma, che al termine della sua esperienza giallorossa, scelse il Genoa per non dover tornare all’Olimpico da avversario.
In tempi in cui i sentimenti, soprattutto la riconoscenza, hanno una valenza diversa rispetto al passato, gesti del genere riconciliano con lo sport facendo apprezzare la grandezza dei vari campioni.