Giroud e Abraham: scartati dal Chelsea per Lukaku, decisivi in Italia con Milan e Roma

Pubblicata il 22/02/2022
Giroud e Abraham: scartati dal Chelsea per Lukaku, decisivi in Italia con Milan e Roma
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Quando in estate il Chelsea lasciò partire Tammy Abraham e Olivier Giroud per ingaggiare Romelu Lukaku nessuno si sarebbe aspettato che, qualche mese fa, dalle parti di Londra potessero mangiarsi le mani. I due palloni toccati nell’intero primo tempo, tra cui il calcio d’inizio, diventati poi sette al novantesimo minuto da Romelu Lukaku, nella vittoria esterna contro il Crystal Palace, hanno riacceso un campanello d’allarme in casa Chelsea. Dopo le dichiarazioni polemiche sullo scarso utilizzo, con crisi rientrata, il problema di Big Rom continua a essere di natura tecnica, soprattutto visto l’esborso estivo di 115 milioni di euro. Percorso inverso invece rispetto al belga per due ex centravanti dei Blues, Tammy Abraham e Oliver Giroud. L’attaccante inglese, acquisto più oneroso nella storia della Roma, dopo un periodo di ambientamento sembra aver già conquistato del tutto l’ambiente giallorosso: 18 i gol messi a segno dal bomber uscito dal settore giovanile londinese, con doppia cifra raggiunta in campionato (11 reti e tutte messe a segno da dentro l’area di rigore) a cui aggiunge la media di una realizzazione a partita in Conference League, ultimo obiettivo rimasto a Josè Mourinho per evitare i tanto temuti “zeru tituli”. Anche l’impatto di Olivier Giroud al Milan è stato importante. Dopo un inizio lento tra dualismo con Ibrahimovic, infortuni e Covid, il campione del mondo francese si è preso la scena nel mese di febbraio, soprattutto nel derby contro l’Inter, con una doppietta messa a segno nel giro di tre minuti – tra 75’ e 78’ – che sembra aver cambiato le sorti del club rossonero. Anche per lui doppia cifra già raggiunta, 10 le marcature stagionali, per una media realizzativa praticamente identica all’ex compagno di squadra (un gol ogni 148’ per Abraham, 149’ per Giroud) ma con uno scoglio ancora da superare: riuscire a entrare nel tabellino dei marcatori anche lontano da San Siro, fatto ancora non capitato nel suo anno d’esordio in Italia.