Guirassy doppio volto: implacabile in Champions, a corrente alternata in Bundesliga
Serhou Guirassy si è rivelato un attaccante decisivo per il Borussia Dortmund nella stagione 2024/25, ma con una netta differenza di rendimento tra Champions League e Bundesliga.
Serhou Guirassy in Europa ha trascinato i gialloneri a suon di gol, issandosi al vertice della classifica marcatori della Champions, mentre in campionato – pur con un bottino di reti rispettabile – il suo impatto non è bastato a tenere il Dortmund nelle posizioni di vertice. Di seguito un’analisi approfondita delle sue prestazioni nelle due competizioni, con dati statistici, considerazioni tattiche e il peso delle sue giocate sui risultati del BVB.
Numeri a confronto: Champions League vs Bundesliga
Per comprendere il “doppio volto” di Guirassy, è utile partire dalle statistiche chiave che delineano la sua stagione in Champions League rispetto alla Bundesliga. La tabella seguente confronta i principali indicatori di performance
Statistiche Serhou Guirassy
Dalla comparazione statistica emergono alcuni dati significativi: Guirassy in Champions League ha realizzato 13 reti in circa la metà dei minuti giocati rispetto al campionato, risultando il capocannoniere della competizione. In Bundesliga ha segnato 15 gol, un numero comunque notevole ma ottenuto su un arco di partite più ampio e con un volume di occasioni (xG ~20) decisamente superiore. Ciò significa che in campionato il centravanti guineano ha sottoperformato rispetto agli xG accumulati (trasformando in rete meno di quanto atteso), mentre in Champions il suo fiuto del gol è stato addirittura più letale delle aspettative, compensando la minor quantità di chance con una realizzazione quasi chirurgica. Emblematico il dato dei gol+assist per 90 minuti: circa 1,54 in Champions contro 0,67 in Bundesliga, a testimonianza di un’incisività offensiva europea più che doppia. Anche sul fronte assist si nota una differenza: Guirassy ha servito diversi passaggi decisivi in Champions (almeno 4 assist, ad esempio un perfetto cross vincente per Pascal Gross contro lo Sporting), mentre in Bundesliga solo in rarissime occasioni è entrato nelle azioni da gol altrui (appena 1 assist ufficiale in campionato).
Prestazioni in Champions League: un trascinatore da record
In Champions League, Serhou Guirassy è stato il vero trascinatore del Dortmund. Arrivato da vice-capocannoniere della Bundesliga l’anno precedente, in Europa ha elevato ulteriormente il suo livello: ha messo a segno 13 gol, laureandosi miglior marcatore della Champions 2024/25. Questo exploit realizzativo ha permesso a Guirassy di riscrivere la storia del club: mai un giocatore del Borussia Dortmund aveva segnato più di 10 gol in una singola edizione della Coppa dei Campioni – il precedente primato apparteneva a Haaland e Lewandowski con 10 – soglia che il centravanti guineano ha ampiamente superato. Guirassy ha raggiunto quota 13 reti nei quarti di finale, realizzando una strabiliante tripletta contro il Barcellona nella gara di ritorno (3-1). In quella partita ha segnato di destrezza su rigore (un cucchiaio da applausi) e da opportunista su azione, diventando il primo africano a realizzare un hat-trick ai quarti di Champions e confermandosi bomber implacabile nei grandi appuntamenti.
Non si tratta solo di quantità, ma anche di qualità delle marcature: Guirassy ha trovato la via del gol in tutti i modi – rigori trasformati con freddezza, colpi di testa perentori, tiri rapidi su palle vaganti – mostrando un repertorio da attaccante completo. Nella fase a gironi (disputata col nuovo format “svizzero”), ha totalizzato 9 gol, spesso castigando difese meno abituate al suo strapotere fisico e al suo opportunismo sottoporta. Nella fase ad eliminazione diretta ha continuato a timbrare il cartellino: un gol pesante negli spareggi contro lo Sporting CP e poi l’exploit ai quarti. Impressionante la capacità di massimizzare le occasioni avute: benché non disponesse di un volume sterminato di tiri, Guirassy si è dimostrato estremamente clinico. Basti pensare che segna un gol ogni 3,5 conclusioni tentate in stagione, indice di un’eccezionale precisione sottoporta; in Champions questa percentuale è stata ancor più elevata, dato che ha realizzato 13 reti con un numero relativamente contenuto di tentativi (spesso rendendo oro palloni sporchi o mezze occasioni). Il suo fiuto nel trovare lo spazio giusto in area contro difese di livello internazionale è stato notevole.
Va sottolineato come Guirassy non sia stato solo finalizzatore in Europa, ma anche uomo-squadra: ha fornito assist importanti ai compagni (in totale 4 assist accreditati fino ai quarti). Un esempio su tutti, la già citata sfida di Lisbona contro lo Sporting: oltre a segnare di testa il gol del vantaggio – il suo 10º in Champions – ha servito un cross al bacio per il raddoppio di Gross. In situazioni in cui le difese avversarie si concentravano per chiudergli ogni spazio, Guirassy ha saputo giocare di sponda e liberare l’uomo meglio posizionato, dimostrando visione di gioco. Questo contributo “totale” (gol + assist) lo ha portato a collezionare 17 partecipazioni a gol in Champions (13 reti e 4 assist), un apporto offensivo determinante che infatti, prima dell’eliminazione, costituiva già un record di “goal involvement” per il Dortmund in una singola edizione.
In termini di prestazione, Guirassy in Champions ha brillato sia contro squadre di caratura inferiore sia contro le corazzate. La sua tripletta al Barcellona ne è la prova più eclatante: ha saputo mettere in difficoltà difensori di primo piano come Ronald Araujo con la sua combinazione di potenza fisica e opportunismo. Nel ritorno dei quarti, con il Dortmund chiamato all’impresa di rimontare quattro gol, Guirassy ha incarnato la speranza giallonera fin dal primo minuto, guadagnando e trasformando un rigore e incarnando un riferimento costante per l’attacco. Tatticamente, in Champions il Dortmund ha spesso potuto sfruttare le qualità di Guirassy in contropiede e nei duelli aerei: contro avversari magari più propensi ad attaccare, si sono aperti spazi che il numero 9 ha saputo aggredire. Lo testimonia il fatto che diversi suoi gol europei sono arrivati in azioni di transizione rapida o da cross tagliati, situazioni congeniali per un centravanti dal fisico imponente (187 cm) ma anche abbastanza mobile. In definitiva, in campo internazionale Guirassy ha fornito prestazioni da superstar, tenendo una media realizzativa che ha pochi eguali e tenendo fede all’obiettivo con cui si era presentato a Dortmund: “vincere titoli”. E se il sogno Champions si è interrotto ai quarti, di certo non è dipeso da lui.
Statistiche Guirassy - Champions League
Rendimento in Bundesliga: luci e ombre
In Bundesliga il quadro è stato più sfumato. Guirassy ha concluso (al 29º turno) con 15 gol in campionato, un bottino che lo colloca comunque tra i migliori marcatori della lega tedesca. Tuttavia, a differenza della travolgente Champions, i suoi numeri domestici risultano meno eccezionali in rapporto alle aspettative e – soprattutto – non sono bastati a evitare una stagione deludente per il Borussia Dortmund in classifica (solo ottavo posto dopo 29 partite). In parte, le difficoltà iniziali della squadra hanno inciso sul suo rendimento: la prima metà di stagione turbolenta sotto la guida dell’inesperto tecnico Nuri Sahin ha visto il BVB precipitare nella parte bassa della graduatoria con inevitabili ripercussioni anche sulla capacità di Guirassy di esprimersi al meglio con continuità. Nonostante ciò, il centravanti guineano ha avuto un impatto immediato in Bundesliga, segnando a raffica nelle prime giornate – i report parlano di 9 reti nelle prime 13 gare stagionali considerando tutte le competizioni – per poi attraversare qualche fase di appannamento in coincidenza con il periodo più buio del Dortmund. L’arrivo di Niko Kovac in panchina a gennaio ha risollevato il morale della squadra e Guirassy è tornato a segnare gol pesanti nella rincorsa europea: emblematico il suo colpo di testa all’83′ contro il St. Pauli che ha regalato una vittoria sofferta ai gialloneri. Eppure, nel complesso del campionato, la sua media realizzativa è rimasta lontana dallo strapotere mostrato in Europa.
Analizzando i dati, Guirassy ha mantenuto un discreto volume di conclusioni in Bundesliga – circa 2-3 tiri a partita – frutto anche di un Dortmund spesso padrone del gioco contro le medio-piccole. In totale ha effettuato 49 tiri nello specchio della porta. Il suo tasso di conversione delle occasioni in gol nel contesto domestico è stato buono ma non strabiliante: un gol ogni ~3,5 tiri. Ciò riflette il fatto che, se in molte partite Guirassy è riuscito a sbloccare il risultato per la sua squadra, in altre ha faticato a concretizzare le palle-gol a disposizione, lasciando per strada qualche rete potenziale (come suggerisce quel valore di xG ~20 a fronte dei 15 gol effettivi). In alcune gare chiave di Bundesliga, infatti, il bomber guineano si è scontrato con difese chiuse a riccio, trovando meno spazi rispetto alle notti di Champions: quando il Dortmund si è trovato ad affrontare squadre intenzionate principalmente a difendersi, per Guirassy è stato più complicato incidere. Non di rado lo si è visto ricevere spalle alla porta marcato stretto da centrali robusti, costretto a fare a sportellate e talvolta lontano dalla porta per dare appoggio alla manovra. In queste situazioni il suo contributo, pur prezioso nel far salire la squadra, non si è sempre tradotto in gol.
Va comunque sottolineato che Guirassy ha segnato contro avversari di ogni calibro in Bundesliga: dalle neo-promosse alle big. Il suo bottino include gol “facili” da rapinatore d’area ma anche conclusioni di qualità. Per esempio, diversi gol sono arrivati con tap-in e zampate da pochi passi (sfruttando il suo tempismo nel farsi trovare al posto giusto al momento giusto), altri con colpi di testa sfruttando i cross dei terzini. Quello che è mancato, rispetto alla Champions, è stata la costanza con cui ha saputo decidere le partite: in campionato Guirassy ha alternato periodi prolifici a pause realizzative, rispecchiando in parte l’andamento altalenante del Dortmund. Non a caso, la sua influenza sui risultati interni è stata meno dirompente: se in Europa le sue prodezze hanno spesso significato vittorie e passaggi del turno, in Bundesliga i suoi gol – per quanto importanti – non hanno impedito scivoloni della squadra e numerosi pareggi. Il Dortmund, infatti, ha sofferto di cali di concentrazione e problemi difensivi che i gol di Guirassy da soli non potevano risolvere.
Statistiche Guirassy - Bundesliga
Un altro aspetto in cui il Guirassy “versione Bundesliga” è parso meno appariscente è il coinvolgimento nella manovra offensiva corale. Come detto, solo un assist ufficiale a referto in campionato – indice di un gioco del Dortmund forse meno fluido, o di un Guirassy più finalizzatore puro e meno nel ruolo di rifinitore rispetto a quanto fatto vedere in Champions. In molte gare di Bundesliga si è visto il centravanti 29enne lavorare sporco spalle alla porta, giocando di sponda per aprire spazi alle ali (Adeyemi, Malen, ecc.) o proteggendo palla in attesa di supporto, più che agire in campo aperto come in Europa. Questo diverso registro tattico può aver influito sulle sue statistiche di assist: meno occasioni di contropiede = meno possibilità di servire un compagno libero a rete, mentre contro difese schierate spesso l’ultimo passaggio spetta ai centrocampisti creativi (Brandt, Reus o lo stesso Gross).
In sintesi, il Guirassy visto in Bundesliga è stato un finalizzatore affidabile ma non infallibile, autore comunque di 15 gol che costituiscono un contributo significativo (circa il 30% dei gol totali segnati dal Dortmund in campionato). Eppure, rispetto alle notti europee, è mancato quel qualcosa in più per spostare gli equilibri della corsa al titolo nazionale. Non a caso il Dortmund si trova lontano dalla vetta: ai piani alti della classifica i rivali hanno potuto contare su bomber altrettanto prolifici (Harry Kane su tutti) ma inseriti in formazioni più continue e solide. Il contesto ha certamente pesato: con la squadra in difficoltà per metà stagione, le difese avversarie hanno potuto concentrarsi maggiormente su Guirassy, limitandone talvolta l’efficacia.
Differenze tattiche e tipo di avversari affrontati
Le discrepanze di rendimento tra Champions e campionato trovano spiegazione anche nelle differenze tattiche con cui il Borussia Dortmund ha affrontato le due competizioni e nella diversa caratura degli avversari. In Champions League, spesso il Dortmund non partiva favorito e adottava un piano di gioco più accorto e reattivo: difesa solida, linee compatte e ripartenze veloci in campo aperto. Questo scenario si è rivelato ideale per esaltare le qualità di Guirassy. Il guineano, descritto dalla dirigenza come “un attaccante totale, sempre pericoloso sotto porta”, ha potuto agire da riferimento avanzato per il contropiede. Quando la squadra rubava palla, cercava subito la profondità o l’appoggio su di lui, che con il suo fisico proteggeva palla e faceva salire i compagni. Contro difese magari meno abituate a marcarlo (e con meno informazioni su di lui), Guirassy ha spesso vinto i duelli individuali, imponendosi sia nei colpi di testa sia nei corpo a corpo. Inoltre, affrontando squadre come il Barcellona o altri top club europei, il Dortmund ha trovato avversari più propensi a scoprirsi: linee difensive più alte, terzini in proiezione offensiva, e dunque più spazi alle loro spalle. Guirassy ha sfruttato queste situazioni con movimenti intelligenti al limite del fuorigioco, tagliando alle spalle dei centrali o allargandosi per ricevere e poi attaccare l’area. L’attacco rapido del BVB in Champions era spesso costruito attorno a questa idea: verticalizzare su Guirassy o sui velocisti ai lati (come Adeyemi) per colpire in transizione.
Un altro elemento tattico in Champions è stata la maggiore variabilità degli schemi offensivi: in Europa il Dortmund ha alternato fasi di attesa a improvvise accelerazioni, e Guirassy si è adattato di conseguenza. Ad esempio, nei momenti di assedio (come nel ritorno col Barça), l’attaccante ha fatto valere la sua presenza in area come perno su cui lanciare cross e palloni alti, risultando determinante (non a caso il Dortmund in quella gara ha accumulato 3.85 di xG, spinto dalla prestazione super di Guirassy). Contro avversari di seconda fascia, invece, Guirassy ha potuto giostrare anche fuori area, venendo incontro e partecipando al gioco per poi inserirsi: un’elasticità tattica che lo ha reso imprevedibile in Champions.
In Bundesliga, il contesto tattico è spesso opposto. Il Borussia Dortmund, squadra blasonata e temuta in patria, affronta regolarmente avversari che si chiudono a riccio, impostando gare difensive per strappare punti. Ciò significa che Guirassy si è spesso trovato di fronte difese posizionali molto basse, con pochi metri di libertà nei sedici metri. In queste circostanze, l’attaccante è stato costretto a toccare molti palloni lontano dalla porta, venendo incontro per aiutare nei fraseggi stretti. Meno campo aperto e meno contropiede hanno ridotto la possibilità per Guirassy di puntare in velocità il diretto marcatore, costringendolo piuttosto a fare il pivot. Questa differenza si riflette anche nei tipi di avversari: in Bundesliga, difensori arcigni come quelli di squadre “provinciali” (es. Heidenheim o Bochum) spesso raddoppiavano la marcatura su di lui e lo sfidavano sul piano fisico per tutti i 90 minuti. In Champions, paradossalmente, Guirassy ha talvolta goduto di maggior libertà nei momenti decisivi, perché i difensori – pur più qualificati tecnicamente – erano chiamati anche a impostare e lasciavano qualche varco. Inoltre, la pressione psicologica e la motivazione possono aver giocato un ruolo: Guirassy ha mostrato di esaltarsi sotto i riflettori europei, magari anche beneficiando di ritmi di gioco diversi (la Champions ha pause più lunghe tra una gara e l’altra, permettendo di preparare meticolosamente ogni sfida). In campionato, la cadenza serrata di match e trasferte può aver inciso sulla freschezza dell’attaccante, che in alcune gare di Bundesliga è parso meno brillante, forse pagando gli sforzi profusi in coppa.
Da un punto di vista tattico interno, con Kovac subentrato a stagione in corso, il Dortmund ha dovuto ricompattarsi e trovare equilibrio. In campionato spesso il baricentro si è alzato, con Guirassy a fare da boa centrale in un 4-2-3-1 o 4-3-3 dove gli esterni e i trequartisti cercavano combinazioni strette. In Champions, Kovac ha potuto invece adottare un atteggiamento più cauto, proteggendo la difesa e innescando Guirassy con lanci lunghi o giocate dirette. Questa differenza di approccio tattico – propositivo in Bundesliga, reattivo in Champions – spiega in parte perché Guirassy abbia trovato più varchi e occasioni pulite contro squadre di Champions (che magari concedevano qualcosa dietro) rispetto alle ben organizzate difese tedesche che preparavano piani ad hoc per limitarlo.
In conclusione, la stagione 2024/25 di Serhou Guirassy si può leggere come un gioco di contrasti: eroe delle notti europee, faro offensivo e bomber da record in Champions; buon finalizzatore ma meno impattante nella maratona della Bundesliga. Le ragioni vanno ricercate nel contesto tattico differente, nella diversa caratura degli avversari e nelle vicissitudini del Dortmund tra le due competizioni. Guirassy ha comunque confermato di essere un attaccante di alto profilo, completo e capace di reggere il peso dell’attacco giallonero. I suoi numeri combinati parlano di 31 gol stagionali complessivi (sommando tutte le competizioni) e diversi assist, a conferma di una stagione prolificissima. Se il suo trasferimento a Dortmund era stato motivato dall’ambizione di vincere – “sono qui per conquistare trofei”, aveva dichiarato – possiamo dire che in Champions ha sfiorato l’impresa, mentre in patria il titolo è sfumato al di là dei suoi sforzi. Resta la sensazione che, con un Borussia Dortmund più equilibrato e costante, Guirassy avrebbe potuto incidere anche in Bundesliga in misura pari a quanto fatto in Europa. Sarà interessante vedere come squadra e giocatore ripartiranno dalla prossima stagione: se Guirassy riuscirà a unire i “due volti” – mantenendo la vena realizzativa europea e aumentando la concretezza in campionato – il Dortmund potrà davvero puntare in alto su tutti i fronti. Per ora, i tifosi gialloneri si godono un bomber che li ha fatti sognare nelle notti di Champions e sperano che quelle prodezze diventino routine anche tra i confini nazionali.