Il Kun Aguero festeggia, compie 34 anni l'eroe di Manchester con il cuore fragile

Pubblicata il 02/06/2022
Il Kun Aguero festeggia, compie 34 anni l'eroe di Manchester con il cuore fragile
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Di certo non si aspettava di festeggiare così il suo trentaquattresimo compleanno Sergio Aguero. Lontano dai campi, non in maniera provvisoria ma definitiva, per colpa di un’aritmia cardiaca scoperta dopo il match tra Barcellona e Alaves, costata prima uno stop di tre mesi, poi l’addio in lacrime lo scorso dicembre. Aveva scelto i blaugrana dopo dieci anni al Manchester City per giocare in coppia con il suo amico Lionel Messi, andato invece in estate al PSG a causa dei problemi economici del club catalano, per un’avventura nata già sotto una cattiva stella. Ha fatto in tempo a mettere un’unica firma per
a banale, nel Clasico contro il Real Madrid, per quello che è il gol numero 385 di una carriera da fuoriclasse. Un predestinato già dai tempi dell’Independiente, guidato a suon di gol quando “El Kun” era ancora minorenne, per poi passare all’Atletico Madrid trascinato fino alla doppietta Europa League-Supercoppa Europea, due partite in cui risultò decisivo tra assist, per Forlan contro il Fulham, e gol contro l’Inter a Montecarlo nelle sue ultime due annate con i Colchoneros. Saluta dopo 101 gol per passare al Manchester City, club in cui diventerà una vera e propria leggenda. Il feeling scatta subito, con due marcature partendo dalla panchina nel giorno dell’esordio contro lo Swansea, fino all’ultimo minuto dell’ultima storica gara di Premier League contro il QPR. Il gol che ogni tifoso Citizens non scorderà mai, quello del 3-2, dopo un’incredibile rimonta valsa la vittoria del titolo ai danni dei cugini dello United, a 44 anni dall’ultimo campionato vinto. Potrebbe bastare così per rimanere una leggenda, invece arriverà molto altro. Ben 260 reti in 390 gare ufficiali, il marcatore più prolifico della storia del Manchester City, il bomber straniero con più centri in Premier, altri 14 titoli conquistati in Inghilterra più il sigillo finale, con la maglia dell’Argentina, in Copa America nella finale in Brasile della scorsa estate. L’unico titolo tra i grandi con la nazionale dopo aver dominato tra Under 20 e rappresentativa Olimpica, per il terzo marcatore di sempre dell’Albiceleste, un fenomeno assoluto che verrà ricordato come uno degli attaccanti più completa della storia del calcio.