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Incubo Solskjaer: 460 milioni di euro spesi per “zeru tituli”
Pubblicata il 24/11/2021
©Shutterstock/No use without permission
Stavolta è finita davvero. Durante la stagione Ole Gunnar Solskjaer era andato diverse volte vicino all’esonero, arrivato inesorabile dopo la pesante sconfitta subita contro il Watford per 4-1. Il norvegese, eroe della Champions 1999 quando ancora era un giocatore dei Red Devils, finisce mestamente la sua avventura a Manchester. Dopo un buon inizio, al posto di Josè Mourinho, con tanto di record per le sei vittorie consecutive all’esordio, mai successo nella storia del club, in tanti negli ultimi anni iniziavano a nutrire dubbi sulle capacità del tecnico ex Molde. Le prime crepe si sono iniziate a intravedere nel finale della scorsa stagione, dopo l’inaspettata sconfitta ai calci di rigore nella finale di Europa League contro il Villarreal, al suo primo trofeo internazionale della storia. Incredibilmente al posto del benservito arrivò un clamoroso rinnovo di contratto fino al 2024, costato poi al momento dell’esonero oltre 7.5 milioni di sterline di buonuscita. Restando sul tema delle sterline, lo United dal 19 dicembre 2018, data dell’assunzione di Solskjaer è la squadra ad aver investito di più, ben 387 milioni (oltre 460 milioni di euro), in tutto il Regno Unito, senza riuscire a vincere nessun trofeo e la finale del maggio scorso in Europa League è stata l’unica vera occasione in cui Maguire e compagni sono andati vicino ad un titolo. Proprio per ovviare a questa mancanza, anche in estate i dirigenti dello United hanno provato a fare sul serio in sede di calciomercato acquistando uno dei più grandi talenti del calcio britannico come Jadon Sancho, finora l’ombra dello straordinario trascinatore visto al Borussia Dortmund, uno dei giocatori più vincenti del decennio, Rafael Varane, dominatore con Real e nazionale francese aggiungendo a pochi giorni della deadline del 31 agosto la ciliegina sulla torta che risponde al nome di Cristiano Ronaldo. Neanche il ritorno di CR7 a dodici anni dalla sua ultima esperienza ad Old Trafford è servito a salvare dal licenziamento il suo grande amico ed ex compagno di squadra. Ora toccherà ad un’altra ex bandiera dello United, Darren Fletcher, guidare, per ora ad interim, un insieme di figurine di straordinario livello ancora lontana dal diventare una vera squadra.