Inter-Lazio: un passato da sfide thriller

Pubblicata il 07/01/2022
Inter-Lazio: un passato da sfide thriller
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Finali e sfide decisive: è stato spesso questo in passato il destino delle sfide tra Inter e Lazio, che si ritroveranno da avversari domenica nella seconda giornata di ritorno. Il primo precedente che ritorna in mente è quello della finale di Parigi nel 1998 valevole per la Coppa Uefa. I nerazzurri di Gigi Simoni hanno sfiorato lo scudetto ma non sbagliano il colpo europeo, demolendo la Lazio di Eriksson per 3-0. In apertura Ivan Zamorano mette subito in discesa il match dei suoi, con i sigilli nella ripresa di Javier Zanetti e Ronaldo, per un gol che resterà per sempre negli occhi dei tifosi con una danza fatta di doppi passi che manda a vuoto un esterrefatto Marchegiani prima di appoggiare in rete il definitivo 3-0. Il 5 maggio 2002 l’Inter è ancora più vicino allo scudetto, manca solo la vittoria nell’ultima giornata contro la Lazio, in uno stadio Olimpico praticamente nerazzurro. Juventus e Roma sono a uno e due punti, ma il vero nemico del gruppo di Hector Cuper è la paura. Passati in vantaggio due volte con Vieri prima e Di Biagio poi e ripresi due volte da Karel Poborsky, uno dei pochi biancocelesti a lottare, i nerazzurri accusano il colpo dopo il sanguinoso errore di Gresko nel finale di prima frazione, crollando nella ripresa sotto i gol di Simeone e S.Inzaghi consegnando incredibilmente lo scudetto ai rivali bianconeri usciti vittoriosi da Udine. Ancora una finale, questa volta a Pechino tra la Lazio di Ballardini, alla prima sulla nuova panchina, e l’Inter di Mourinho, capace di vincere lo scudetto al primo tentativo italiano. Sembra una partita senza storia, ma la Lazio fa il colpaccio grazie al fortuito gol di Matuzalem e a capitan Rocchi. Non basta il gol di Eto’o, trionfano i biancocelesti che riescono nell’impresa di togliere l’unico titolo alla Beneamata nella storica stagione de Triplete. A rendere famoso il Lazio-Inter del 2 maggio 2010 non è quanto successo in campo, ma il contorno sugli spalti. Gli ospiti sono in lotta con la Roma per lo scudetto, con un punto da difendere a 270 minuti dalla fine. La Roma nel pomeriggio fa il suo dovere, portandosi a +1 mentre i biancocelesti sono praticamente salvi anche se manca la matematica, ma per i tifosi conta solo la vittoria nerazzurra che leverebbe il titolo ai concittadini. In campo c’è poca storia, vincono gli uomini di Mou con le reti di Samuel e T.Motta, con il celebre striscione “Oh Nooo” che beffa i tifosi giallorossi che speravano in una debacle della capolista. L’ultimo precedente risale al 20 maggio 2018, ultima di campionato. È uno scontro diretto per il quarto posto, con la Lazio che in casa gioca per due risultati su tre. Partono bene gli uomini di Inzaghi, ora tecnico proprio dell’Inter, grazie all’autogol di Perisic, pareggiato dal gol di D’Ambrosio. Ci pensa Felipe Anderson a riportare avanti i suoi nel finale di primo tempo. Quando sembrava finita per i ragazzi di Spalletti, la partita cambia in un minuto. De Vrij, a giugno nuovo giocatore dell’Inter e che tanti tifosi laziali non avrebbero voluto in campo, commette un ingenuo fallo da rigore, trasformato da Icardi al 78’. A completare la frittata ci pensa Lulic, ingenuo nel farsi espellere un minuto dopo il pari, costringendo la Lazio a subire l’assalto ospite, chiuso con la rete vittoria di Matias Vecino, che regala alla formazione meneghina il ritorno in Champions.