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Italia, ennesima rivoluzione: i giovani da cui Mancini deve ripartire
Pubblicata il 28/03/2022
©Shutterstock/No use without permission
Impossibile smaltire in tempi brevi la delusione la seconda eliminazione mondiale consecutiva per l’Italia, ma oltre a leccarsi le ferite Roberto Mancini e lo staff azzurro dovranno pensare a una pronta ripartenza, scegliendo i giovani giusti per il nuovo progetto, senza debiti di riconoscenza verso chi ha realizzato il capolavoro dello scorso Euro2020. Partendo dal portiere non ci sono grandi dubbi: Gianluigi Donnarumma sta pagando una stagione altalenante al PSG, ma l’Mvp dell’ultima rassegna europea sarà il punto di riferimento del nuovo ciclo e di tanti altri a venire. In difesa dove diversi protagonisti – Chiellini e Bonucci su tutti – sono quasi a fine corsa c’è una certezza che prende il nome di Alessandro Bastoni, punto di riferimento dell’Inter e positivo anche nella debacle di giovedì contro la Macedonia. Spostandoci sugli esterni si tocca un tasto dolente. L’assenza di Di Lorenzo e soprattutto Spinazzola ha denotato un’assenza di ricambio generazionale in un ruolo dove nel campionato di Serie A si sono messi in mostra Raoul Bellanova, Fabiano Parisi e Destiny Udogie, forse ancora immaturi per la nazionale maggiore, ma giovani su cui puntare. Il centrocampo è il reparto in cui l’Italia sembra avere meno problemi. Manuel Locatelli e Matteo Pessina hanno già mostrato ampiamente nell’ultimo Europeo di essere già delle certezze, Lorenzo Pellegrini è il capitano della Roma di Mourinho e anche Sandro Tonali sta vivendo la sua ripresa dopo un primo anno negativo al Milan. Dietro di loro lasciano intravedere capacità di alto spessore Samuele Ricci del Torino e soprattutto Nicolò Fagioli, talentino della Juventus in prestito alla Cremonese. Se negli altri reparti, al netto di qualche “buco”, la nazionale ha mostrato di non aver grandi problemi, il discorso cambia totalmente per l’attacco, punto debole dell’ultimo anno e mezzo azzurro. Dopo non esser riusciti a segnare contro Irlanda del Nord e soprattutto a Macedonia del Nord, urge un cambio di rotta e uomini. Le speranze dei tifosi sono rivolte verso Gianluca Scamacca, finalmente sbocciato pienamente a Sassuolo sotto la guida di Dionisi e pronto a prendere il ruolo di centravanti titolare insieme al suo compagno di club Giacomo Raspadori, già campione d’Europa. La prossima stagione servirà inoltre ritrovare quel Federico Chiesa pre-infortunio, vero mattatore nelle partite decisive di Wembley a luglio e capire cosa vorrà fare da grande Nicolò Zaniolo. Il mancino romanista è uno dei talenti più brillanti espressi dal nostro calcio, ma tra infortuni e qualche mancanza caratteriale ancora non è arrivato il tanto agognato salto di qualità, ma a quasi 23 anni, con un bagaglio tecnico del genere il futuro è tutto dalla sua parte, per riprendersi ciò che il destino, e non solo, finora gli ha tolto.