Chi è Jean-Marc Bosman, l’uomo che ha rivoluzionato il calcio

Pubblicata il 15/12/2021
Chi è Jean-Marc Bosman, l’uomo che ha rivoluzionato il calcio
©Shutterstock/No use without permission
Non verrà di certo ricordato per le sue qualità calcistiche, ma Jean-Marc Bosman è un nome che rimarrà per sempre nella storia dello sport. Si parla di un centrocampista belga classe 1964 cresciuto nello Standard Liegi e approdato nell’altra squadra cittadina, l’RFC, con cui firmò un contratto con scadenza 1990. A farsi avanti per l’acquisto del giocatore, alla scadenza naturale dell’accordo, arrivò un club di Ligue 2 francese, il Dunkerque, con una proposta di ingaggio triplicato rispetto a quello percepito a Liegi. Ovviamente l’idea di un trasferimento allettò Bosman ma l’indennizzo offerto dai transalpini al vecchio club non venne ritenuta congrua. E proprio da questo punto partì la battaglia che ha cambiato il calcio: com’è possibile che un club che non detiene più il controllo sul contratto di un giocatore debba ricevere un indennizzo? L’azione successiva fu denunciare RFC Liegi e Uefa, oltrepassando i confini della giustizia sportiva, rivolgendosi direttamente a quella ordinaria. Una scelta sicuramente non semplice per Bosman che di fatto concluse così la carriera calcistica; troppo l’impegno fuori dal campo e poca la volontà per molte società di avere nella propria rosa una personalità così ingombrante. Tuttavia, nonostante con il calcio giocato non ci fu il successo sperato, il 15 dicembre 1995 arrivò la sentenza che rivoluzionò per sempre il “sistema calcio” inventando di fatto i tanto attuali “parametri zero”. La Corte di Giustizia Europea accolse le istanze del belga permettendo a tutti i calciatori senza contratto il trasferimento all’interno dell’Unione Europea, aggiungendo la possibilità di fermare un pre-contratto a sei mesi dalla scadenza ed eliminando di fatto anche il tetto di giocatori comunitari all’interno dei club. Fu il giorno che cambiò per sempre questo sport, rigirando di fatto il rapporto di forza tra club e giocatori e mettendo il sistema in mano ai procuratori, da quel giorno di ventisei anni fa sempre più protagonisti del “gioco”. E Bosman? Non furono anni facili per lui, tra problemi con l’alcool e un’esistenza di stenti. I soldi dell’indennizzo si rivelarono utili solo a coprire le spese processuali e dai colleghi, a cui ha cambiato la vita economicamente, ricevette una moneta molto diffusa: l’indifferenza.