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Juventus regina del mercato: prova di forza dei bianconeri per tornare a dominare anche sul campo
Pubblicata il 31/01/2022
©Shutterstock/No use without permission
Alzi la mano il più ottimista dei tifosi bianconeri che non più di dieci giorni fa avrebbe immaginato un mercato invernale così da parte della Juventus. Vuoi per una sorta di immobilismo già palesato in estate dalla nuova dirigenza, soprattutto per precedenti limiti economici, o per le parole di mister Allegri, che poche settimane fa aveva assicurato che la rosa sarebbe rimasta la stessa al 99%, in pochi potevano aspettarsi un finale genere. Invece partendo dalla scorsa settimana, in un crescendo quasi rossiniano, Cherubini e soci hanno prima piazzato il colpo da 90 che risponde al nome di Dusan Vlahovic, un nome capace di riaccendere improvvisamente l’umore di una piazza giunto quasi ai minimi storici dopo lo scialbo 0-0 senza tiri in porta di San Siro contro il Milan. L’attaccante classe 2000, una delle stelle più pregiate dell’intero panorama europeo, è chiamato a “resuscitare” un attacco davvero sottotono. Già la scelta del numero 7 e del nickname DV7 ha portato i fan della Vecchia Signora a voli pindarici stile CR7, per un acquisto di un top player in età giovane, come richiesto da Agnelli. Ad accompagnare quest’entrata le due uscite di Rodrigo Bentacur e Dejan Kulusevski, per una cifra vicina ai 70 milioni di euro, che andrà a coprire quasi completamente la somma da sborsare alla Fiorentina per l’affare Vlahovic. A completare il restyling l’innesto di Denis Zakaria, centrocampista svizzero in scadenza con il Borussia Monchengladbach, arrivato a Torino nel pieno della sua maturità tecnica, in un reparto davvero in difficoltà a cui mancava questa tipologia di giocatore “box to box”, e il colpo in prospettiva di Federico Gatti, difensore del Frosinone – dove rimarrà in prestito fino a giugno - soffiato proprio in extremis al Torino, ormai sicuro di aver rimesso di nuovo le mani su un suo giocatore bocciato ai tempi delle giovanili, in un derby vinto questa volta fuori dal campo