La sfida di Maradona: Barcellona-Napoli nel segno di Diego

La clamorosa eliminazione in Champions del Barcellona, qualificata però ai sedicesimi di finale di Europa League, stesso turno a cui è costretto il Napoli, capace di centrare solo il secondo posto nel proprio girone, era sembrata a tutti un perfetto disegno del destino per fare incontrare le due squadre di Diego Armando Maradona, per la prima volta possibili avversarie dal giorno della sua morte. L’urna di Nyon non ha tradito le attese mettendoci lo zampino definitivo per una partita impossibile da non associare al “Pibe de Oro”, che nelle due città ha vissuto un percorso di vita e calcistica diametralmente opposto. Arrivato in Spagna come il nuovo “craque” sudamericano, Maradona è finito per "perdersi" tra infortuni, comportamenti poco idonei in campo e fuori, senza riuscire a trascinare il Barcellona verso i trionfi sognati dai tifosi blaugrana. Cammino completamente opposto a quello italiano, dove arrivato in una città che l’ho accolto come una vera e propria star, è riuscito a diventare un re portando la squadra a conquistare due scudetti e una Coppa Uefa, finora l’unico trofeo internazionale vinto dai partenopei.
Bis che vorrebbe compiere Luciano Spalletti, a digiuno in carriera di titoli europei, contro un Barcellona apparso fragile, soprattutto alla luce della partenza dell’unico vero erede di Maradona, Lionel Messi. Argentino che fu assoluto protagonista dell’ultimo precedente tra le due squadre, nella stagione 2019-20 negli ottavi di Champions League. Dopo l’1-1 del San Paolo, deciso dal vantaggio di Mertens e pari di Griezmann, fu la “Pulce” l’assoluto dominatore del match giocato in un Camp Nou vuoto nella prima partita internazionale del post Covid. Finì 3-1 per il Barcellona, poi umiliato nel turno successivo dagli 8 gol del Bayern, nel giorno che ha segnato l’inizio della discesa dei blaugrana, che sperano nell’ex bandiera Xavi per rivivere agli antichi fasti, partendo dall’Europa meno nobile, Insigne e compagni permettendo.