Lippi compie 74 anni, la storia del tecnico che riportò la Nazionale sul tetto del mondo

Pubblicata il 12/04/2022
Lippi compie 74 anni, la storia del tecnico che riportò la Nazionale sul tetto del mondo
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Marcello Lippi non cambia idea, ribadendo ancora una volta di aver chiuso con il calcio. Si era nuovamente parlato di lui come direttore tecnico dell’Italia - come accaduto spesso dopo gli ultimi fallimenti azzurri - in caso di addio di Roberto Mancini, ma il “Paul Newman” di Viareggio, che compie oggi 74 anni, ha dichiarato di volersi dedicare alle sue passioni – tiro al piattello e vela su tutte – osservando il calcio solo dall’esterno. Un addio il suo che lascia un velo tristezza ancora maggiore dopo il mancato accesso al prossimo mondiale qatariota. La sua Italia, infatti, fu l’ultima a trionfare in un campionato mondiale, nella straordinaria rassegna in Germania nel 2006, in cui il ruolo del commissario tecnico fu fondamentale al di là dei meriti di campo, in un’Italia calcistica impazzita per lo scandalo di Calciopoli. Fu l’ennesima dimostrazione delle capacità da vincente e fine comunicatore del tecnico toscano, capace nel corso della carriera di conquistare legare indissolubilmente il suo nome alla Juventus, con cui conquistò tutto. Dopo nove anni di digiuno in campionato, un’eternità da quelle parti, riuscì a riportare lo scudetto in bianconero, mettendo la prima pietra ad un ciclo forse irripetibile. La Champions League vinta l’anno successivo nella finale di Roma contro l’Ajax, a cui si aggiunsero Supercoppa Europea, Coppa Intercontinentale, altri due scudetti e altrettante finali europee perse da favorita, per una squadra che giocava un calcio moderno – forse anche per i tempi attuali – fatto di una pressione costante in avanti, il sacrificio delle punte e una verticalità in cui brillavano le due stelle Zinedine Zidane e Alessandro Del Piero. Proprio il capitano fu rilanciato nella sua seconda esperienza alla Vecchia Signora, dopo un paio di anni difficili e di scudetti falliti con Ancelotti, rivelandosi poi decisivo anche nelle due gare nel mondiale 2006, contro Germania e Francia, momenti che nessun tifoso azzurro dimenticherà mai. Fu quello però il canto del cigno di Lippi che ebbe un’esperienza 2.0 anche in nazionale, nel negativo mondiale del 2010, per poi spostarsi in Cina, dove vinse sì alla guida del Guangzhou Evergrande, per poi fallire invece, anche qui in due tempi, alla guida di una nazionale con cui non riuscì a conquistare il mondo, come fatto già in precedenza con Juventus e Italia.