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Mbappè ancora decisivo, il francese ancora di salvezza del PSG prima dell'addio

Pubblicata il 16/02/2022
Mbappè ancora decisivo, il francese ancora di salvezza del PSG prima dell'addio
©Shutterstock/No use without permission
«Io sono sempre concentrato, è così che fanno tutti i grandi attaccanti. Si può essere decisivi in ogni secondo, finché l'arbitro non fischia la fine». Parole di Kylian Mbappé, dopo il numero fenomenale che ha permesso al Paris Saint-Germain di vincere agli ultimi palpiti contro il Real Madrid, in una delle sfide più importanti della stagione. Un gol trovato sgusciando chissà come fra Militao e Lucas Vasquez, uccellati come dilettanti. E adesso si parla di “Kyky time”, una novella zona Cesarini alla francese, perché appena quattro giorni prima, in campionato, lo stesso Mbappé aveva trovato il gol negli ultimi secondi di gara, firmando l'1-0 finale.
Sul pezzo, in effetti, lo è sempre, e soprattutto si muove con rapidità inusitata, anche e soprattutto senza palla, cosa che i fuoriclasse che gli giocano attorno, vedi Messi e Neymar, si guardano bene dal fare. Così, oggi è soprattutto lui, più che i suddetti, a rappresentare la grande speranza del Psg di rompere finalmente l'incantesimo, compensando i monumentali investimenti con il primo trionfo in Champions League. Dopo di che Mbappé, che non ha voluto rinnovare il contratto in scadenza nel giugno prossimo, sarà libero di accasarsi altrove.
E con tutta probabilità, ironia della sorte, vestirà proprio la casacca del Real, a cui con la magia del Parco dei Principi ha inferto un colpo quasi mortale. Se, come pare, accadrà, sarà un cerchio che si chiude, perché a 14 anni Kylian si presentò a Valdebebas, quartier generale dei Blancos, per un provino. Nell'occasione, ebbe l'emozione di incontrare Cristiano Ronaldo, la cui immagine copriva letteralmente per intero le pareti della sua cameretta. Sul web gira uno scatto ormai famoso, con il ragazzino in posa con il suo idolo assoluto. I genitori, però, optarono per l'opzione Monaco, dove il ragazzo cominciò a esibire meraviglie e macinare primati. A 17 anni non ancora compiuti fece segnare il debuttò in Ligue 1 più precoce della storia del club. Il 20 febbraio 2016, a 17 anni e 62 giorni, segnò il gol più giovane mai siglato da un giocatore del Monaco nel massimo campionato, battendo il record di Thierry Henry. Il resto (il primo titolo nazionale con il Monaco, il passaggio al Psg per una somma vicina ai 150 milioni, il mondiale vinto nel 2018) è storia ben conosciuta. L'unico flop lo ha vissuto agli Europei dell'anno scorso, conclusi senza neanche un gol, con prestazioni opache e la macchia dell'errore decisivo ai rigori, negli ottavi con la Svizzera. «Volevo aiutare la squadra, ma ho fallito», scrisse su Instagram. In Qatar, fra qualche mese, avrà modo di rifarsi.
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