Milan, con l’addio il Kessie si chiude l’era cinese: il bilancio di una campagna acquisti fallimentare

Pubblicata il 25/03/2022
Milan, con l’addio il Kessie si chiude l’era cinese: il bilancio di una campagna acquisti fallimentare
©Shutterstock/No use without permission
Non è arrivata ancora l’ufficialità, ma con il mancato rinnovo di Franck Kessie, ormai a un passo dal Barcellona, si chiude di fatto l’era cinese del Milan che portò nell’estate 2017 una campagna acquisti da ben oltre 200 milioni – al netto di prestiti e riscatti - rivelatasi con il senno di poi fallimentare. Proprio il centrocampista ivoriano è stato per rendimento il fiore all’occhiello di un mercato progettato per essere quello della rinascita rossonera ma invece capace di portare principalmente delusioni. A partire dai due acquisti più onerosi, Leonardo Bonucci e Andrè Silva. Il primo, nominato addirittura capitano, ha mostrato più luci che ombre soprattutto se rapportato agli oltre 40 milioni spesi, stessa cifra per cui è tornato alla Juventus la stagione successiva, mentre il centravanti portoghese, pagato leggermente meno, non hai mai confermato il perché di una spesa così importante. Sicuramente al di sotto delle aspettative Nikola Kalinic, la controfigura dell’attaccante moderno visto a Firenze, come Lucas Biglia, tutt’altro regista rispetto a quello della Lazio e Andrea Conti, frenato soprattutto da problemi di natura fisica. Non indimenticabile neanche l’esperienza di Mateo Musacchio e Ricardo Rodriguez in difesa e di Pepe Reina, preso per fare da chioccia al titolare Donnarumma, nell’estate dell’arrivo al Milan del fratello maggiore Antonio, protagonista solo in un derby di Coppa Italia vinto contro l’Inter. L’unico oltre a Kessie ad aver dimostrato di valere la cifra spesa è Hakan Calhanoglu, che proprio come l’ex Atalanta ha scelto di lasciare il Milan a parametro zero, recando alla società rossonera anche un danno economica oltre alla beffa del campo che vede la vittoria di un titolo mancare ormai da dicembre 2016.