Napoli-Lazio: i cinque precedenti rimasti nella storia

Quella tra Napoli e Lazio è una rivalità che in passato ha regalato sempre sfide molto calde, partendo dalla stagione 1972-73, ultima giornata di campionato. La classifica recita Milan 44, Juve e Lazio 43 per una lotta a tre fino all’ultimo minuto. Il Milan ha sulla carta l’incontro più semplice in quel di Verona, che diventerà “fatal” a causa di un rocambolesco 5-3 a favore degli scaligeri. Fino al minuto 87 però né Juve né Lazio, bloccate sul pari, riescono ad approfittarne, per quello che sarebbe un clamoroso spareggio a tre. Ci pensa però Cuccureddu a sbloccare il match della Juventus contro la Roma, con la Lazio chiamata all’impresa in pochi minuti per raggiungere i bianconeri. Non è d’accordo Oscar Damiani autore all’89’ del gol che fa impazzire il San Paolo, con i giocatori, Vavassori su tutti, che non avevano dimenticato le prese in giro dell’andata. Giorgio Chinaglia esce imbufalito dallo stadio, ma meno di dodici mesi dopo arriva l’occasione per una pronta rivincita. La Lazio è ancora in lotta per lo scudetto, questa volta capolista solitaria con proprio i partenopei tra gli inseguitori. In un match spettacolare i padroni di casa riescono ad andare in vantaggio per ben tre volte nell’arco dell’intero match, ripresi sempre da Long John, vero trascinatore per la banda di Maestrelli che grazie anche a quel 3-3 pirotecnico può festeggiare il primo tricolore della storia. Dopo le battaglie degli anni ’70 si passa al decennio successivo quando le due squadre non sono più le armate del passato, almeno fino all’estate del 1984 quando a Napoli sbarca un alieno che risponde al nome di Diego Armando Maradona. Sarà l’uomo che cambierà la storia del club campano e nonostante nella sua prima stagione i partenopei arrivarono solo ottavi, riuscì comunque a deliziare la platea del San Paolo soprattutto contro i biancocelesti, addirittura retrocessi a fine stagione, affossati da una spettacolare tripletta. Un gol di rapina per aprire le marcature, seguito da uno dei più belli della sua avventura italiana, con un pallonetto no look da fuori area che supera un esterrefatto Orsi, per chiudere con il gol olimpico, direttamente dalla bandierina del calcio. Quel ciclo iniziato in quella stagione 1984-85 si concluse con il secondo scudetto della storia del Napoli, nella stagione 1989-90. Gli azzurri guidati sul campo da Maradona e in panchina da Bigon arrivarono all’ultima giornata con due punti di vantaggio sul Milan secondo. Ospite di un San Paolo bollente è proprio la Lazio, arrivata senza più

a da chiedere alla stagione. I padroni di casa risolvono la pratica dopo 7 minuti con un colpo di testa del difensore Baroni su assist del solito Maradona, per quello che resterà l’ultimo scudetto della storia del club. Tornando ai giorni nostri è ancora un’ultima giornata – stagione 2014/15 – a decidere i destini di Napoli e Lazio. I biancocelesti arrivano al match terzi in classifica con tre punti di vantaggio da difendere proprio sui padroni di casa. Con due risultati su tre Klose e compagni sarebbero ai preliminari di Champions, con un successo interno, in virtù degli scontri diretti, i ragazzi di Benitez sorpasserebbero i rivali. L’inizio è tutto di marca biancoceleste abile a chiudere il primo tempo in vantaggio per 0-2 grazie alle reti di Parolo e Candreva. Dopo l’intervallo però si scatena il Pipita Higuain che con una doppietta pareggia il match. Lo stesso bomber argentino avrebbe l’occasione di ribaltarla dal dischetto al 76’ ma il suo rigore vola altissimo sulla porta difesa da Marchetti. Invece l’eroe del match diventa colui che non ti aspetti: Ogenyi Onazi, entrato in campo da 120 secondi e bravo a concludere in rete una perfetta ripartenza. Nel finale arriva anche il timbro di Klose a sancire il definitivo 2-4 che fa scattare la festa laziale.