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Niente più tatuaggi in Cina, la top 11 dei calciatori non tatuati
Pubblicata il 31/12/2021
©Shutterstock/No use without permission
Via tutti i tatuaggi, o quanto meno, se proprio i vostri compagni vi danno il consenso, copriteli durante le partite e gli allenamenti. È l'ordine impartito dal China Sports Administration (l'organo che gestisce lo sport in Cina) e dal ministero dello Sport ai calciatori della nazionale. La direttiva rientra in una politica più generale adottata nei confronti dei giovani cinesi, affinché non si lascino sedurre da mode di “dubbia moralità” provenienti dall'estero. Se la direttiva sarà applicata rigidamente (in Cina tendono a farlo), più di un calciatore dovrà risolvere il problema: basta guardare le foto della nazionale cinese negli ultimi tempi per scoprire alcuni tatuati, anche perché tra i convocati ci sono anche alcuni “naturalizzati”, provenienti da altre latitudini. Va da sé che in Europa un ordine del genere provocherebbe sconquassi: il tatuaggio è diventato un must per gran parte dei calciatori, alcuni dei quali ne sono completamente ricoperti. Tanto che i non tatuati fanno quasi notizia. Fra loro, il caso più eclatante è quello di Cristiano Ronaldo, la cui contrarietà ai tatuaggi è facilmente riscontrabile nelle frequenti performance a torso nudo. C'entra il personale senso estetico, ma anche, pare, l'apprezzabile abitudine a donare di sangue, che in caso di nuovo tatuaggio dovrebbe essere interrotta per mesi. Un altro eccellente non tatuato è Momo Salah, che al contrario di Ronaldo sembra anche refrattario a qualsiasi altra moda, tanto che nel corso degli anni non ha cambiato di una virgola il proprio look, barba e capelli compresi. Refrattario anche il suo vecchio compagno in giallorosso, Edin Dzeko.I favolosi dioscuri del Barcellona, Xavi e Iniesta, erano accomunati anche dal disinteresse per i tatuaggi, così come il rivale (nella Liga) e compagno di nazionale Iker Casillas. Fra i giovani, c'è il caso di Mbappé, finora “pulito” (ma, appunto, è ancora giovane...). Quanto agli italiani, Chiellini ha mantenuto un look “old style”, dichiarando espressamente la propria contrarietà al tatuaggio. Stesso dicasi per Donnarumma. Singolare, invece, il caso di Pirlo, un altro non proprio volubile nel look. Non aveva tatuaggi, ma nel 2014, dopo aver deciso il derby Juve-Toro a tre secondi dalla fine, si fece imprimere sul polso l'immagine dello scarpino “benedetto”. Fu un'eccezione, anche perché se avesse fatto un tatuaggio per tutte le magie regalate in carriera, non avrebbe più trovato un lembo di pelle libero.