Pali e traverse, Roma e Sampdoria le più sfortunate: la classifica nei top 5 campionati europei

Pubblicata il 22/09/2022
Pali e traverse, Roma e Sampdoria le più sfortunate: la classifica nei top 5 campionati europei
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Chi disse: "Preferisco avere fortuna che talento", percepì l'essenza della vita, L’incipit di uno dei film più famosi di Woody Allen, “Match Point” può rappresentare alla perfezione il pensiero di due squadre italiane come Sampdoria e Roma. Entrambe, infatti, condividono un primato del quale avrebbero fatto volentieri a meno, ossia quello di aver colpito il maggior numeri di pali e traverse in questo inizio di stagione. Sono ben 6 i legni colpiti da entrambe e viene logico chiedersi come sarebbe la classifica della squadra di Giampaolo se, ad esempio, uno solo di quei pali si fosse tramutato in rete o se, guardando alla Roma di Mourinho, il portoghese adesso guarderebbe tutti dall’alto del primo posto, sognando quello scudetto che a Roma manca da più di 20 anni.


Una statistica che incorona le due squadre italiane come le più sfortunate del panorama europeo al pari solo del Psg. Nessuno, infatti, in Europa ha preso così tanti pali o traverse: in Germania il Bayern si è fermato a 5, stessa quota toccata dal West Ham in Premier League che comanda precedendo il Liverpool e dall’Espanyol in Spagna, davanti all’Osasuna. Numeri che testimoniano da un lato la produzione offensiva delle due squadre, dall’altro il Fato avverso che, almeno in questo avvio, si è accanito su Sampdoria e Roma. Ma se da un lato i giallorossi sono riusciti a sopperire alla sfortuna, lo stesso non è riuscito alla squadra blucerchiata, ultima in classifica con soli 2 punti conquistati. Indipendentemente da come finirà la stagione della squadra di Giampaolo l'avvio non è stato dei più fortunati: sarebbe bastato che il tiro di Leris contro la Juventus non avesse impattato sulla traversa per far dormire sonni più tranquilli ai tifosi doriani o che, parlando della Roma, Mancini avesse trovato la rete contro l'Udinese, invece del palo, per non incappare nella peggior sconfitta fino ad ora. Chi disse: "Preferisco avere fortuna che talento", percepì l'essenza della vita, e probabilmente anche del calcio stesso.