PSG flop, ancora un anno senza Champions per la squadra delle stelle

Pubblicata il 10/03/2022
PSG flop, ancora un anno senza Champions per la squadra delle stelle
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È finita così, con l'ira e le minacce di Al-Khelaifi, furibondo con l'arbitro, e la lite tra Donnarumma e Neymar nello spogliatoio. È finita così l'ennesima, fallimentare avventura Champions del Psg qatariota, dream team multimilionario che fuori dai confini patrii non riesce a cavare un ragno dal buco. L'epilogo di Real Madrid-Psg è un racconto di calcio da tramandare ai posteri. Vi si legge di una squadra più forte, che gioca con gli avversari, come un irridente toreador nelle ultime fasi della corrida. Fino a quando Donnarumma trasforma la la sicurezza in leggerezza e regala l'1-1 al Real, che sente l'odore del sangue e rinasce. E allora: Pochettino che si conferma ostaggio dei suoi intoccabili e non toglie uno fra Messi e Neymar, spettatori dell'assedio blanco; Modric che fa quaranta metri palla al piede con tre uomini alle calcagna e ispira il 2-1; Marquinhos che si rifiuta di calciare lontano (non sia mai) e offre a Benzema la palla del 3-1 per una tripletta personale che sa di leggenda.
A proposito di Benzema e Modric, in telecronaca Massimo Ambrosini ha utilizzato il termine giusto: commoventi. Trentaquattro anni l'uno, trentasei l'altro, hanno rivoltato la partita con quintali di tecnica, cuore e orgoglio. Non un attimo di pausa, non un personalismo inutile: ogni giocata dei due ha avvicinato il Real alla vittoria. Davanti a loro, si è infranto il progetto Psg, fedele alla formula “compro tutti i migliori, anche a cifre insensate, e vinco la Champions”. Per fortuna il calcio è anche altro: per esempio, è la saggezza di Ancelotti, impegnato a trarre il massimo da un Real deve fare i conti con il bilancio, e che per questo ha infilato qualche sessione di mercato insolitamente modesta. Problemi che al management qatariota che regge il Psg con risorse infinite non interessano, basti pensare al mercato della scorsa estate, che oltre a Messi ha portato Hakimi, Donnarumma, Wijnaldum e Sergio Ramos. Tanta grazia che a fine stagione frutterà il “solito” titolo nazionale. E poi? La partenza più che probabile del fenomenale Mbappé apre un vuoto non da ridere, anche perché Messi sembra ormai in deciso calo e Neymar è sempre più alle prese con ricorrenti guai fisici. Per non parlare di Icardi, da tempo in luce solo nei social e nelle trame del gossip. «Dobbiamo trovare soluzioni», ha ammesso il ds Leonardo dopo il flop del Bernabeu. Per vincere la Champions, oltre al talento puro servono animo, equilibrio e determinazione feroce. Doti da costruire, più che da acquistare.