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Rivalità e polemiche: cinque storie di Roma-Juventus
Pubblicata il 07/01/2022
©Shutterstock/No use without permission
Quella tra Roma e Juventus resta una delle rivalità più accese del calcio italiano, un’eterna sfida tra modi estremamente diversi di vivere lo sport più bello del mondo. Di conseguenza nel corso della storia le sfide tra le due squadre sono state sempre intense, a volte anche polemiche, soprattutto quando in palio c’era qualcosa d’importante come il 20 maggio 1973. Ultima giornata di un campionato equilibratissimo che vede il Milan avanti di un punto su Lazio e Juve. I rossoneri sembrano vedere il tricolore, ma incapperanno nella clamorosa sconfitta contro il Verona, con Juventus e Lazio che non sembrano approfittarne bloccate sul pari da Roma e Napoli, almeno fino a quattro minuti dalla fine. Quando tutto lasciava presagire a uno spareggio a tre Cuccureddu, al minuto 87, realizza il gol dell’1-2 che spezza l’equilibrio dopo il vantaggio giallorosso di Spadoni e il pari di Altafini, regalando alla Vecchia Signora il quindicesimo scudetto della storia. Scudetto in ballo anche nella stagione 1980-81, con la Juventus in vantaggio di un punto proprio sulla Roma a tre gare dalla fine. Si gioca al Comunale di Torino, una partita brutta nervosa, in cui si cerca solo l’episodio favorevole, che sembra arrivare nel finale quando Turone in tuffo di testa sigla il clamoroso vantaggio ospite. A gelare l’esultanza dell’argentino ci pensa il guardalinee che segnala un fuorigioco sul quale si discute ancora quarant’anni dopo per dei “millimetri che hanno fatto la storia” come ha spiegato il presidente Viola al termine di un campionato vinto di misura ancora dai bianconeri. Discorso diverso nella stagione 2000-01, quando la Roma di Fabio Capello domina dall’inizio della stagione ma nel finale deve respingere l’assalto bianconero. La sfida decisiva si gioca al “Delle Alpi” e la Juventus va in vantaggio di due gol, con Del Piero e Zidane, nei primi minuti di gioco. Sembra un monologo dei padroni di casa, ma Nakata, messo in campo nella ripresa al posto di Totti, e schierabile da quella giornata per il cambio sugli extracomunitari in lista, inventa prima un tracciante imparabile per il gol che accorcia le distanze per poi far partire il tiro che trova il tap-in vincente di Vincenzo Montella, dopo la non irreprensibile risposta di Van Der Sar, rete che consegna di fatto lo scudetto ai capitolini diciotto anni dopo l’ultima volta. I due titoli successivi li porta a casa la Juventus di Marcello Lippi, tornato a Torino per prendere il posto di Ancelotti, ma nel 2003-04 la lotta a due è tra Roma e Milan. I giallorossi giocano un calcio super, guidati dal fantastico duo Totti-Cassano e nel febbraio 2004 regalano ai proprio tifosi una vittoria schiacciante contro i rivali storici. Sarà un 4-0 senza diritto di replica, proprio con doppietta di Fantantonio e rete del capitano che seguono la rete inaugurale di Dacourt. Pelizzoli para anche un rigore a Trezeguet, ma la fotografia della serata resterà per sempre il segno “quattro e a casa” di Francesco Totti rivolto verso Igor Tudor. L’ultimo precedente celebre riguarda uno Juventus-Roma stagione 2014-15, primo big-match di Max Allegri sulla panchina bianconera. È un match dalle mille emozioni e dalle controverse chiamate arbitrali. La Juve passa in vantaggio con Tevez su rigore, dopo un mani, però fuori area di Maicon e pareggia con Totti ancora dal dischetto dopo un’altra assegnazione generosa. Iturb sigla il primo gol giallorosso e porta avanti gli ospiti, ma è sempre Tevez dagli undici metri a regalare il pari all’intervallo. Nella ripresa le emozioni diminuiscono, il pari sembra andar bene a tutti tranne che a Leonardo Bonucci, abile a trovare un destro volante dal limite dell’area che fa impazzire lo Stadium regalando una pesante vittoria ai campioni d’Italia in carica.