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Salernitana ultima a metà campionato, i record di punti negativi fatti segnare in Serie A

Pubblicata il 22/12/2021
Salernitana ultima a metà campionato, i record di punti negativi fatti segnare in Serie A
©Shutterstock/No use without permission
A rischio sparizione fuori campo, in paurosa difficoltà in campo: tornati in serie A dopo 22 anni di attesa, i tifosi della Salernitana speravano in un approccio più incoraggiante da parte della loro squadra. In 18 partite sono arrivati soltanto 8 punti e un conseguente ultimo posto in classifica, dati a cui si aggiungono il peggior attacco (11 reti) e la peggiore difesa (42 al passivo) del campionato.

Fino a questo momento, il passaggio da Castori a Colantuono non ha prodotto risultati concreti. Anzi, il tecnico della promozione in 8 partite aveva messo insieme 4 punti, stesso bottino raccolto dal suo successore, ma con due gare in più. Il colpo Ribery ha regalato qualche magia, ma è chiaro come il francese a 38 anni abbia bisogno di esprimersi in un telaio che gli garantisca assistenza e copertura e gli lasci solo l'onere tecnico della giocata decisiva. Il che nella Salernitana attuale non accade.

In teoria, la situazione sarebbe ancora recuperabile, visto che Cagliari, Genoa e Spezia non stanno andando molto meglio, ma la scossa deve avvenire in tempi rapidi. Con l'andatura attuale, la Salernitana rischia di finire nel poco ambito club delle squadre più disastrose della serie A. Tenendoci all'epoca dei campionati a 20 squadre, si ricorda il Pescara del 2016-17, che conquistò in tutto 18 punti, con una media di 0,47 punti a partita (la media attuale della Salernitana è 0,44). La squadra era guidata da Massimo Oddo, che lasciò poi il posto a Zeman. L'arrivo del boemo produsse una scossa immediata (5-0 al Genoa) e un rapido rientro nei ranghi, tanto che la B arrivò con 5 giornate di anticipo. Fece addirittura peggio il Chievo due stagioni dopo, chiudendo a 17 punti, che in realtà erano però 20, al lordo di una penalizzazione di tre punti decisa a inizio stagione. Se allarghiamo il campo all'era dei tre punti a vittoria, cominciata nel 1994-95, non possiamo non ricordare l'infausto campionato del Brescia, proprio in quella stagione. La squadra, condotta inizialmente da Lucescu, poi da Maifredi e infine da Adelio Moro, ebbe qualche fremito positivo nella prima parte, poi andò a picco, malgrado in rosa non mancassero giocatori di spessore, come Corini, Adani, Nappi e Ivano Bonetti (a parte il giovanissimo Pirlo, che esordì nel corso della stagione). I punti alla fine furono solo 13, con una media di 0,35 a partita, la più bassa da quando la vittoria vale tre punti. Da incubo anche il campionato del Napoli nel 1997-98, che vide alternarsi quattro tecnici (Mutti, Mazzone, Galeone, Montefusco), per 14 punti totali. In squadra c'era anche Max Allegri, insieme ai vari Ayala, Protti e Taglialatela. Desolante, infine, la stagione 2003-04 dell'Ancona, che chiuse con 13 punti. Il tecnico Menichini fu esonerato dopo 4 giornate e sostituito da Sonetti, il quale durò poco prima di cedere il posto a Galeone, a situazione ormai compromessa. Niente poterono ex azzurri in fase calante come Dino Baggio e Di Francesco, o giovani promesse come Pandev.
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